(3-4-1-2): Mancini, Baldini, D'Angelo, Savino (24' pt Bonomi), Martinez, Marcolin, Vidigal, Bocchetti, Pasino, Stellone, Dionigi (39' st Montervino). (26 Manitta, 21 Troise, 13 Stendardo, 2 Saber, 18 Floro Flores). All. Scoglio.
CAGLIARI (3-4-1-2): Pantanelli, Cudini, Modesto, Loria, Abeijon, Carrus (26' pt Conti), Pineda, Lucenti (35' st Capone), Esposito, Langella (16' st Cammarata), Suazo. (12 Mancini, 3 Di Fabio, 7 Ranalli, 20 Guana). All. Ventura.
Arbitro: Pellegrino di Barcellona Pozzo di Gotto.
Angoli: 7-2 per il Cagliari
Recupero: 3'-5'
Ammoniti: Carrus e Pineda per scorrettezze, Langella
e Vidigal per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 30mila.
Cronanca:
Il Napoli continua a fare bottino pieno in casa. Regola anche
il Cagliari con un 2-0 che va al di là dei meriti realmente
acquisiti sul campo. Ma la squadra di Scoglio è proprio
questa: cinica e spietata al San Paolo, esattamente l'opposto
di quanto avveniva quando al timone della squadra c'era Franco
Colomba. Gli azzurri riagguantano la zona-salvezza, raggiungendo
il Catania al quart' ultimo posto.
La sconfitta di oggi segna invece per il Cagliari un momento di involuzione nel campionato: la squadra di Ventura deve infatti cominciare più a guardarsi alle spalle che non a nutrire sogni di grandezza. La zona retrocessione è più vicina di quanto non sia la quarta posizione, l'ultima utile per il salto in serie A. I sardi recriminano per la mancata concessione di un rigore (spinta di Baldini su Cammarata) che avrebbe potuto portare al pareggio e che avrebbe, quindi, cambiato il volto della gara. E, tutto sommato, i rossoblù, fino a quel momento, non avevano demeritato, sul piano del gioco, rispetto agli avversari.
Più ordine e geometria da parte degli uomini di Ventura esoprattutto maggiore coesione tra i reparti, avevano caratterizzato l'incontro. Dal possibile pareggio si è invece passati, nel finale di gara, al raddoppio del Napoli grazie ad un'azione di contropiede sulla quale gli avversari hanno anche avuto da ridire: gli azzurri non hanno infatti fermato l'azione pur trovandosi a terra, infortunato, un giocatore cagliaritano.
Il Napoli è apparso la solita squadra dell'era-Scoglio: più robusta in difesa e pragmatica a centrocampo, ma con notevoli limiti di gioco offensivo. Eterno problema, la frattura netta tra il centrocampo e l'attacco e soprattutto uno Stellone completamente avulso dalla manovra. Tutta da interpretare, inoltre, l'idiosincrasia di Scoglio, ai limiti dell' autolesionismo, nel tentare di trovare rimedi in corsa. Il tecnico di Lipari conferma un certa sua personale allergia nei confronti delle sostituzioni, delle quali continua a servirsi con il contagocce.
I gol. Al 46' del primo tempo, Dionigi si avventa in
area su una punizione di Pasino ed 'accompagna' la palla
in rete. Il raddoppio è di Vidigal al 41' della
ripresa: lancio dalle retrovie e il portoghese anticipa con un
colpo di testa Pantanelli. La palla s' infila in rete lentamente,
senza che nessun difensore sardo riesca a ricacciarla via prima
che oltrepassi la riga bianca.
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